Tra canguri saltellanti e violazioni procedurali di altra natura zoologica, va in scena l'orribile spettacolo della "discussione della riforma del senato".
Discussione? In realtà tempi e procedure sono dettate esternamente, la farsa marsupiale è una commedia extraparlamentare, in cui si aggira fuori dalle aule un "commissario di governo" di mussoliniana memoria, come ha rivelato Calderoli, vero padre dell'emendamento Kociancich .
A dire il vero c'è anche un altro fantasma che si aggira, stavolta al Quirinale , ed è molto più silenzioso, forse troppo.
Il parossismo della volgarità è stato raggiunto nel pomeriggio di oggi 2 ottobre 2015, quando il capogruppo dei Verdiniani , Lucio Barani, fior di gentiluomo di socialista memoria (?) con tanto di garofano all'occhiello , rivolge insulti osceni nei riguardi della senatrice Barbara Lezzi, che certamente non ha meno diritto di lui di sedere sullo scranno del Senato di lui. È bagarre .
Si impone quale arbitro imparziale il Presidente del Senato, che come un giunco si piega ad ogni soffio del Ministro delle riforme: emendamento ammissibile sì , ammissibile no, voto segreto sì o no.
Boschi conclude : abbiamo i numeri, sì quelli del circo .
Ps si è successivamente saputo che un altro senatore, verdiniano anche lui, Vincenzo D'Anna, si era espresso nei confronti delle colleghe M5s , con eloquenti e volgarissimi gesti. È l'Ala porno della maggioranza. *